Incurante della rivendicazione dell'Isis, ribadita a distanza di 24 ore, Vladimir Putin agita lo spettro di una responsabilità di Kiev nella strage al Crocus City Hall di Mosca, avvertendo che chi «sta dietro a questo barbaro atto terroristico sarà punito».

Il “sospettato numero uno” per la Russia, dove oggi è lutto nazionale, rimane dunque l'Ucraina, dove i quattro esecutori materiali dell'attacco volevano rifugiarsi grazie a una "finestra" preparata per loro oltre confine, ha accusato il presidente. Un’ipotesi immediatamente respinta da Kiev e rafforzata nelle parole di Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky. «Siamo uno stato in guerra, ai confini ci sono soldati e forze speciali ovunque, su entrambi i lati», ha spiegato in un’intervista a Repubblica. «È impossibile attraversarlo, oltretutto armati e a bordo di un'automobile già segnalata e ricercata dai servizi segreti». Secondo Podolyak i terroristi catturati stavano andando «in Bielorussia. Perché tra Russia e Bielorussia non c'è un vero confine, potevano riparare lì per nascondersi e riorganizzarsi». Quanto al fatto che Mosca abbia ignorato l'allarme Usa «può rientrare in una strategia che punta a creare le condizioni per poi incolpare l'Ucraina», raffreddare il sostegno dei Paesi a Kiev e «spiegare ai suoi cittadini perché d'ora in avanti parlerà esplicitamente di guerra e non più di operazione militare speciale».

Il bilancio dell'assalto, compiuto mentre circa 6.000 spettatori stavano aspettando l'inizio di un concerto della rock band Picnic, è intanto drammaticamente salito. I morti accertati sono oltre 130, dopo che nuovi corpi senza vita sono stati recuperati da sotto le macerie della sala da concerti, parzialmente distrutta da un incendio. 180 invece i feriti.

Putin, in un discorso televisivo alla nazione, ha parlato di un "omicidio di massa" di cui sono stati vittime adulti e bambini, come quelli compiuti "dai nazisti nei territori occupati" nella Seconda guerra mondiale.

GLI ARRESTI – Il servizio di intelligence interna, l'Fsb, ha riferito che i quattro accusati di avere compiuto l'assalto sono stati arrestati con altre sette persone nella regione di Bryansk, circa 350 chilometri a sud-ovest di Mosca. I sospetti attentatori, che secondo le autorità russe sono tutti stranieri, viaggiavano a bordo di una Renault bianca, bloccata dopo un inseguimento.

In un video di tre minuti diffuso da Margarita Simonyan, uno dei quattro arrestati ha ammesso in un primo interrogatorio sommario di avere accettato di partecipare all'azione per soldi dopo avere seguito online le "lezioni" di un "predicatore", ma non ha fatto alcun cenno all'Ucraina. Anche un altro dei sospettati descritto come proveniente dal Tagikistan conferma: «Dovevo uccidere delle persone, non importava quali».

Alcuni canali Telegram russi, incluso «Baza», pubblicano i filmati di un terzo sospettato Rajab Alizadeh, 30 anni. L’uomo spiega di aver lanciato dall’auto su cui viaggiava le armi utilizzate nell’attentato, così come avrebbero fatto gli altri che si trovavano sul veicolo poi fermato. Ci sono poi le immagini crudissime che mostrano un militare russo mentre stacca l’orecchio a uno dei sospettati e glielo infila in bocca. Tutto ripreso via smartphone.

LE RIVENDICAZIONI – A rivendicare nuovamente l'attacco è invece stato l'Isis, attraverso la sua agenzia di stampa Amaq, confermando che è stato compiuto da quattro suoi "combattenti", di cui ha pubblicato le fotografie. «L'attacco si inserisce nel contesto di una guerra furiosa tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l'Islam", ha aggiunto Amaq, con apparente riferimento, tra l'altro, agli interventi militari russi in Siria e in Africa».

LE CONDANNE – Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha condannato "i terribili attacchi a Mosca e il terrorismo in tutte le sue forme". E la Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti avevano avvertito i russi all'inizio di marzo di un attacco terroristico che avrebbe potuto colpire "grandi raduni" a Mosca, tra cui concerti, come aveva scritto sul suo sito l'ambasciata americana.

L'attacco a Mosca "prova che le crisi regionali devono essere risolte pacificamente il più presto possibile", ha sottolineato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che recentemente ha confermato la sua volontà di agire da mediatore nel conflitto ucraino.

In Italia è stato disposto dal Viminale un ulteriore innalzamento delle misure di sicurezza su una serie di luoghi sensibili. Domani è prevista una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica dedicata ad una analisi della situazione. 

L’ALLARME DALLA POLONIA – Nel frattempo, dalla Polonia arriva l’allarme secondo cui uno dei missili da crociera lanciati dalla Russia durante l'attacco notturno contro l'Ucraina ha violato brevemente lo spazio aereo della Polonia. «L'oggetto è entrato nello spazio polacco vicino alla città di Oserdow e vi è rimasto per 39 secondi", hanno riferito le forze armate di Varsavia sulla piattaforma social X. "Durante l'intero volo è stato osservato dai sistemi radar militari».

In precedenza, l'esercito aveva affermato che aerei polacchi e alleati erano stati attivati durante l'attacco per salvaguardare lo spazio aereo della Polonia. 

(Unioneonline/v.l.)

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