Prefigura un "futuro inaccettabile e perverso" il progetto a cui sta lavorando l'amministrazione Trump, di una sorta di Riviera del Medio Oriente a Gaza, costruita spostando la popolazione palestinese. La pensa così Stefano Boeri, archistar e 'padre' del Bosco Verticale, il complesso costruito a Milano con due torri di 110 e 76 metri ricoperte da piante e arbusti che ha ispirato il progetto americano postbellico su Gaza di cui ha dato notizia il Washington Post. Tanto che una foto della famosa opera dell'architetto è riportata nel piano.

Boeri, che col Bosco Verticale ha vinto nel 2014 l'International Highrise Award, ha spiegato tutta la sua contrarietà al progetto definendo il Piano Riviera per Gaza «un'orrenda e violenta proiezione di un futuro inaccettabile e perverso, che presuppone la deportazione e la diaspora forzata di migliaia di famiglie già oggi esposte a una continua minaccia di morte». «Vivo come un cupo paradosso che tra le ispirazioni ci sia anche un'immagine del Bosco Verticale di Milano - ha aggiunto - il prototipo di un'architettura che al contrario promuove l'armonia con la natura e con la storia dei luoghi e che in questi anni ha dimostrato nel mondo di saper ospitare non solo abitazioni per ricchi ma edilizia sociale in affitto, spazi pubblici e servizi sanitari».

Oltre al Bosco Verticale a Milano, Boeri - che è presidente della Triennale, che ha organizzato la 24ma esposizione internazionale, quest'anno dedicata alle Inequalities (cioè Disuguaglianze) - ha infatti firmato con la stessa ispirazione anche spazi pubblici ad Utrecht, edifici di edilizia residenziali ad Eindhoven e in Cina, paese dove ha progettato anche servizi sanitari come il Rehabilitation Center di Shenzen. Il suo studio Stefano Associati Architetti oltre che sede a Milano, ha infatti uffici in Cina a Shanghai e a Tirana.

In qualità di presidente della Triennale, l'architetto (coinvolto a Milano nell'inchiesta sul concorso per la costruzione della Beic e in quella sull'urbanistica) è impegnato in un'altra ricostruzione post bellica, quella dell'Ucraina e in particolare di Odessa. Triennale, infatti, insieme al MAXXI, è stata coinvolta dal Governo nella riflessione sulla ricostruzione dell'Ucraina tanto che nel settembre 2023 Boeri e l'allora presidente del MAXXI Giuli si sono recati a Odessa per una prima ricognizione sui siti da ricostruire dopo i bombardamenti russi.

(Unioneonline)

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