Taglio di un quarto del proprio stipendio e modifica della Costituzione "razzista" della Liberia.

Questi i primi provvedimenti annunciati dall'ex attaccante di Milan e Psg George Weah, eletto presidente della Liberia con il 60% dei voti.

L'ex centravanti si ritrova ad aver a che fare con un Paese in gravissime difficoltà economiche: "Siamo al verde, ci aspettano tempi difficili", ha detto senza mezzi termini ai suoi cittadini.

"La nostra moneta è in caduta libera, l'inflazione e la disoccupazione sono alle stelle e le riserve estere ai minimi storici", ha aggiunto.

Weah aveva promesso un giro di vite contro la corruzione, impegno difficile da portare a termine in tempi brevi. E così, per cominciare, si è ridotto lo stipendio e i benefit: "In considerazione del rapido deterioramento della situazione economica vi informo che ridurrò del 25% il mio stipendio e i miei benefit", ha annunciato.

Secondo provvedimento, la modifica di una costituzione che il neopresidente ha definito razzista.

Quella liberiana è la più antica Repubblica africana, fu fondata dagli schiavi liberati dagli Stati Uniti e dichiarata indipendente nel 1847. "Solo persone di colore" sono costituzionalmente autorizzate a diventare cittadini liberiani, e solo liberiani possono possedere proprietà.

Clausole "inutili, razziste e inappropriate", per George Weah, che ora vuole cambiarle per permette a chiunque di chiedere la cittadinanza e agli straniere di possedere proprietà private.

(Unioneonline/L)
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