Nuovo colpo di scena nel processo per l’assegnazione dell’eredità di Joseph Ratzinger, morto a 95 anni lo scorso 31 dicembre.

Il segretario storico del Papa emerito ed esecutore delle sue ultime volontà, Georg Gaenswein, ha fatto sapere che sono spuntati dei nuovi cugini che entrerebbero di diritto nel suo testamento e che ora saranno chiamati a dichiarare se accettano o meno il lascito: «Io pensavo che fossero in vita solo due parenti, due cugini, ma invece ci sono cinque cugini, ora fa testo la legge del Vaticano e quella italiana: dovranno essere interpellati», ha rivelato ai giornalisti, al termine di alcuni viaggi in Baviera.

Il pontefice defunto, infatti, non ha lasciato indicazioni specifiche su a chi spettasse il denaro rimasto in giacenza sul suo conto corrente personale. Non si conosce a quanto ammonti precisamente l’eredità.

Il segretario storico di Papa Ratzinger ha poi precisato che le novità sul testamento «non riguardano il copyright, tutto ciò che c'entra con i libri, ciò che c'entra con il suo lavoro intellettuale è già tutto chiarito». Per quanto riguarda invece le lettere private, già al momento della scomparsa del pontefice, monsignor Gaenswein riferì di averle bruciate su indicazione dello stesso Benedetto XVI: «Un peccato? Sì, anche io glielo dissi ma lui mi ha dato questa indicazione: nessuna scappatoia».

(Unioneonline/F)

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