Vladimir Putin ha partecipato alla messa notturna per il Natale ortodosso nella cattedrale dell’Annunciazione, una delle tante chiese nell’area del Cremlino a Mosca. Il patriarca di Mosca Kirill ha invece celebrato la liturgia nella Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca.

Nelle immagini diffuse dalla tv Rossija 1 si vede il presidente russo, maglione a collo alto e giaccone, completamente solo nella chiesa con il celebrante.

I media d’opposizione hanno sottolineato la solitudine di Putin, «uscito dal suo bunker», si legge su Nexta, che ci concede anche una certa ironia. «Il prete è probabilmente un agente dell’Fsb».

Celebrazioni insolitamente “schive” per ragioni di sicurezza

Il presidente russo aveva fatto gli auguri ai suoi connazionali, «ai cristiani ortodossi, a tutti coloro che celebrano la festa della Natività di Cristo». La chiesa e le organizzazioni ecclesiastiche, aveva aggiunto nel suo messaggio augurale diffuso dal Cremlino, «prestano un'attenzione primaria al mantenimento della pace e dell'armonia interetniche e interreligiose nel nostro Paese, si prendono cura di coloro che hanno bisogno di aiuto, sostengono i nostri soldati che partecipano a un'operazione militare speciale».

Per l’occasione, sollecitato dal patriarca Kirilli, aveva anche ordinato 36 ore di cessate il fuoco unilaterale in Ucraina, mossa criticata sia da Kiev che da Washington. Una tregua che è stata ripetutamente violata da entrambe le parti, d’altronde l’Ucraina non aveva mai detto di accettarla, anzi: «Ci sarà tregua solo quando la Russia si ritirerà dai nostri territori», aveva risposto.

Proprio in questi giorni intanto i Paesi Nato accelerano la fornitura di armi all'Ucraina. Anche di questo hanno parlato il consigliere per la Sicurezza nazionale americana Jake Sullivan e Francesco Talò, il consigliere diplomatico della premier italiana Giorgia Meloni, in un colloquio di cui ha dato notizia la Casa Bianca. Olaf Scholz entro il primo trimestre dell'anno invierà 40 veicoli corazzati Marder e sistemi missilistici Patriot. Gli Usa hanno annunciato l'invio di carri armati Bradley e hanno fatto sapere che tale fornitura farà parte di un nuovo pacchetto da tre miliardi di dollari per rafforzare le capacità di combattimento ucraine.

E secondo il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, questi nuovi aiuti occidentali significano una cosa sola: Kiev deve essere sostenuta per combattere non più una guerra di resistenza, come quando le forniture si limitavano ai lanciarazzi portatili Javelin e Stinger, ma un conflitto che la porterà alla vittoria. Per il 2023, dunque, Danilov annuncia “una guerra offensiva”.

(Unioneonline/L)

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