Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che aerei da guerra F-16 che venissero utilizzati dall'Ucraina contro la Russia sarebbero colpiti dalle forze di Mosca anche se si trovassero in aeroporti Nato. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass. 

«Se verranno utilizzati da aeroporti di paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo: non importa dove si trovino», ha detto Putin in un incontro coi piloti dell'aeronautica militare russa nella regione occidentale di Tver.

Il presidente russo ha quindi avvertito che la Russia terrà conto del fatto che gli F-16 possono trasportare armi nucleari.

«Dobbiamo tenerne conto durante la pianificazione» delle operazioni di combattimento, ha affermato Putin.

Lo zar ha quindi assicurato che l'eventuale fornitura di F-16 all'Ucraina «non cambierà la situazione sul campo di battaglia», poiché la Russia «li distruggerà come già sta facendo con i carri armati e le altre altre armi» occidentali

Nel frattempo Biden è tornato a definire Putin un "macellaio" e il Pentagono ribadisce che gli Usa «sono pronti a difendere il territorio Nato». Il presidente ha offeso nuovamente il leader del Cremlino, rispolverando un epiteto già usato lo scorso marzo in un incontro con i rifugiati ucraini a Varsavia, parlando in North Carolina. A proposito della sua proposta di aumentare le tasse per le aziende e i paperoni, Biden ha spiegato che i 400 miliardi di dollari che si ricaverebbero potrebbero essere usati per «ridurre drasticamente il deficit federale» ma anche «per fare tantissime altre cose... incluso assicurarci finalmente di proteggere l'Ucraina da quel macellaio di Putin», ha detto.

Il mese scorso, mentre parlava del rischio sempre incombente di un conflitto nucleare, Biden lo aveva bollato come «un pazzo figlio di ...», suscitando la reazione sdegnata del Cremlino.

Il presidente americano ha rotto apertamente da tempo con lo 'zar', ma sa di dover continuare a fare i conti con lui dopo la sua controversa rielezione. Per questo la sua amministrazione sta cercando di disinnescare il tentativo di Putin di usare la strage al Crocus City Hall come un pretesto per una escalation con l'Occidente, nonostante gli Usa avessero ripetutamente avvisato pubblicamente e privatamente il governo russo della minaccia di un attentato da parte di estremisti islamici.

Proprio sul punto della pista ucraina per l’attacco a Mosca, pare che nelle ultime ore trapeli scetticismo tra alcuni fedelissimi dello zar. Il Cremlino sapeva dei piani per l'attentato da oltre un mese ma ha scelto di non fare nulla, secondo i servizi segreti militari di Kiev.

Oggi, sul tema della guerra, è in programma a Varsavia una riunione dei governi polacco e ucraino.

(Unioneonline/v.l.)

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