Continuano in Brasile le ricerche di Cesare Battisti, ufficialmente latitante dopo l'ordine d'arresto del giudice del Supremo tribunale federale Luix Fux.

Il presidente uscente Michel Temer (Bolsonaro entra in carica dal 1 gennaio) dopo l'ordine d'arresto ha firmato un decreto di estradizione nei confronti dell'ex terrorista dei Pac, condannato all'ergastolo in Italia nel 1993 per aver commesso quattro omicidi e per aver partecipato ad altri due, sempre durante gli anni di piombo.

I media locali hanno intanto riferito che un aereo militare italiano è fermo sulla pista dell'aeroporto internazionale di San Paolo, e agenti italiani sono in città, pronti a riportare in Italia il 63enne, non appena sarà arrestato.

Tuttavia di Battisti non c'è traccia. Se fino a ieri pareva fosse sparito da poco, oggi i giornali brasiliani riportano testimonianze di vicini di casa che non lo vedono dallo scorso 28 ottobre, giorno in cui Jair Bolsonaro ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali.

"Lui conosce le conseguenze che affronterà consegnandosi e non consegnandosi, ora è una decisione esclusivamente sua", ha dichiarato il suo avvocato, Igor Tamasauskas.

Battisti, condannato in contumacia nel 1993, era evaso dal carcere di Frosinone nel 1981. Fuggito in Francia, poi in Messico, poi nuovamente in Francia. Nel 2004 l'arrivo in Brasile, dove è stato arrestato nel 2007, ma nel 2009 ha ricevuto asilo politico e l'anno dopo il presidente Lula ha bloccato l'estradizione. L'ultimo arresto risale a ottobre 2017, alla frontiera con la Bolivia, con l'accusa di riciclaggio. È stato rilasciato poco dopo.

E ora è caccia all'uomo.

(Unioneonline/L)
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