Sono numeri choc quelli che emergono dal rapporto della Ciase (Commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa) sulla pedofilia nella chiesa francese.

Almeno 216mila le vittime dal 1950 ad oggi, secondo la commissione diretta da Sauvé, alto dirigente francese già membro del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue. Tutti minorenni vittime di abusi, violenze o aggressioni quando erano minorenni da parte di preti o religiosi cattolici.

Numero che sale a “330mila se vi si aggiungono gli aggressori laici che lavorano nelle istituzioni della chiesa cattolica come sagrestani, insegnanti”. 

In questi 70 anni i preti pedofili sono stati tra i 2.900 e i 3.200.

"Queste cifre - ha commentato Sauvè illustrando i dati - sono ben più preoccupanti, sono agghiaccianti e non possono in nessun caso rimanere senza conseguenze". Sono il risultato, ha precisato, “di una stima statistica comprendente un margine di circa 50mila persone”.

La Chiesa “fin dall’inizio degli anni 2000 ha manifestato un’indifferenza profonda, ed anche crudele nei confronti delle vittime”, ha aggiunto Sauvè. “Le vittime non vengono credute, ascoltate, si ritiene abbiano un po’ contribuito a quello che è loro accaduto”.

Sauvè ha lanciato un appello alla Chiesa a “risarcire i danni subiti dalle vittime”, auspicando che l’indennizzo “non venga considerato un dono, ma come un qualcosa di dovuto”.

Silenzi e mancanze “sistemiche” da parte di una Chiesta che “non ha saputo vedere, non ha saputo sentire, non ha saputo captare i segnali”.

Il presidente della Conferenza episcopale francese, Eric de Moulins-Beaufort, esprime "vergogna" e "spavento" e chiede "perdono" alle vittime. "Il mio desidero, oggi, è di chiedervi perdono, perdono ad ognuna ed ognuno di voi", ha dichiarato Moulins-Beaufort davanti alla stampa, aggiungendo che la voce delle vittime "ci sconvolge, il loro numero ci devasta". 

(Unioneonline/L)

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