Joe Biden, sommerso dalle critiche per la precipitosa e caotica fuga dall’Afghanistan, torna a parlare in diretta tv e difende con orgoglio le sue decisioni: "E' stata la scelta più saggia e più giusta per l'America. Era ora di finire questa guerra, ho mantenuto il mio impegno con il nostro Paese.

"Mi assumo tutte le responsabilità", continua il Presidente. “La scelta era andare via seguendo gli accordi fatti dal mio predecessore o un'escalation militare inviando altre migliaia di soldati. E mi sono rifiutato di aprire un altro decennio di guerra. Mentre ora dobbiamo guardare al futuro e affrontare le sfide di questo secolo, come la competizione con Cina e Russia. Il mondo è cambiato".

Sono passate 24 ore dal decollo dell’ultimo aereo militare dall’aeroporto di Kabul quando Biden si presenta in tv nel tentativo di voltare definitivamente pagina.Torna sui militari uccisi nell'attentato dell’Isis-K e, puntando il dito verso la telecamera, avverte i terroristi: "Vi inseguiremo fino agli inferi, la pagherete".

L’inquilino della Casa Bianca definisce “uno straordinario successo” l’operazione di evacuazione appena completata, che ha riportato a casa almeno 4.500 americani con un ponte aereo “mai visto”. I circa 200 americani rimasti lì “saranno rimpatriati se lo vorranno, per loro non c’è alcuna scadenza”.

PRESIDENTE SOTTO ATTACCO – Ma non è facile per l'inquilino della Casa Bianca convincere l'opinione pubblica di fronte a una fuga apparsa caotica e umiliante e di fronte alle immagini dei talebani in festa dopo ben vent'anni di un conflitto costato agli americani oltre 2.300 miliardi di dollari e più di 2.400 morti tra militari e civili.

E’ un presidente solo e isolato quello che si rivolge al Paese: sotto l’attacco dei repubblicani che ne chiedono le dimissioni o l’impeachment, ma anche duramente criticato da coloro che lo hanno sempre difeso. I media liberal lo accusano di “disastro morale” e mettono in dubbio le sue capacità di leadership.

Biden, crollato ai minimi della popolarità, ribadisce però che questa guerra doveva avere una fine, che non si poteva andare avanti in eterno e che l'Afghanistan non è un Paese strategico per gli Usa. E pazienza se si contano migliaia di irriducibili dell'Isis-K che si aggirano per Kabul e dintorni: "Li colpiremo ovunque", ha ribadito il presidente, che ha dato ordine ai suoi comandanti "di non fermarsi davanti a nulla" mentre anche al Qaeda si congratula con i talebani per "la vittoria".

IL DIALOGO COI TALEBANI – Ora però è il tempo della diplomazia e del dialogo: anche con i talebani se rispetteranno gli impegni, come ha sottolineato il Segretario di Stato Blinken. E il primo punto su cui i nuovi leader al potere a Kabul verranno messi alla prova sarà quello dei corridoi umanitari da garantire a chi vuole lasciare il Paese, compresi gli oltre 200 cittadini americani ancora in Afghanistan e che vorrebbero tornare a casa.

"Biden li ha abbandonati", accusano i repubblicani, parlando di "decisioni vergognose". "I talebani dovranno conquistarsi la legittimità sul campo", ha ammonito ancora il capo della diplomazia Usa. Abbandonati al loro destino ci sono anche decine di migliaia di afghani che avrebbero dovuto essere protetti per la loro collaborazione con gli Usa ma che non si è riusciti ad evacuare. "Un disastro morale - sentenzia il Washington Post - attribuibile non alle azioni del personale militare e diplomatico a Kabul ma agli errori strategici e tattici di Joe Biden e della sua amministrazione". 

(Unioneonline/L)

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