Le donne in Afghanistan non potranno frequentare le Università. E questo «fino a nuovo ordine». È la nuova stretta dei talebani alla libertà che colpisce il mondo dell’istruzione.

«Siete tutti informati di attuare il citato ordine di sospensione dell'istruzione delle donne», ha scritto in una lettera Neda Mohammad Nadim, ministro dell’Istruzione superiore, ex governatore e comandante militare, nonché esponente della linea dura religiosa.

Sin dal loro arrivo al potere, i talebani, dopo aver di fatto impedito alle donne di lavorare, a marzo scorso avevano disposto la chiusura delle scuole femminili, in attesa di nuove direttive in accordo con la legge islamica. Direttive che in realtà non sono mai state emesse, senza contare che senza aver frequentato le scuole superiori è di fatto impossibile accedere all'università.

Il 7 maggio è poi arrivato il decreto del leader supremo, Haibatullah Akhunzada, che ha imposto il velo integrale, che deve lasciare scoperti solo gli occhi (quando non si tratta del burqa, che copre pure quelli) quando una donna è fuori della sua casa. Resta de vedere se ora le afghane accetteranno senza protestare l'ufficializzazione di quanto di fatto era già stato deciso.

(Unioneonline/s.s.)

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