Il telefono continua a non squillare in casa Greco, di Valentina non si hanno più notizie. Dal 9 luglio scorso. La 42enne cagliaritana, che lavorava in smart working in un appartamento di Sidi Bou Said, a 20 chilometri da Tunisi, è come sparita nel nulla. Laureata in Scienze giuridiche a Roma, città nella quale Valentina Greco aveva lavorato per un’agenzia legata all’Onu. Ma, a causa delle sue condizioni di salute, con una patologia che si era manifestata proprio nella capitale, aveva scelto di vivere in una dimensione più confortevole.

Per gli inquirenti (la Gendarmeria tunisina, i Carabinieri di Cagliari e l’Interpool) restano aperte tutte le ipotesi. La prima è quella dell’allontanamento volontario. Come raccontano i familiari, Valentina Greco aveva studiato il Corano, avvicinandosi al “sufismo”, la dimensione mistica dell’Islam. Le amiche parlano anche di un santone, un ex pilota, che avrebbe frequentato con altre persone mesi fa. Ma, riferisce il fratello, Alessio, l’uomo si sarebbe trasferito. In tutti i casi, sostengono i parenti, Valentina non avrebbe mai lasciato soli i suoi tre gatti, trovati in casa dai gendarmi.

Un’altra pista è quella del malore. Come spera la madre, Roberta Murru, Valentina potrebbe essere finita in ospedale, senza documenti. E non sarebbe stata ancora identificata. Poi c’è un’altra strada. La madre parla di un uomo tunisino che, nelle ultime settimane, avrebbe insistito per frequentare Valentina, ottenendo un rifiuto.

I genitori della donna, che gestiscono l’edicola davanti all’ospedale di Is Mirrionis, a Cagliari, stanno ricevendo tanti attestati di solidarietà e di vicinanza in un momento di trepidazione.

La Farnesina, anche per l’attenzione mediatica che sta avendo il caso di Valentina Greco, è in costante contatto con le autorità algerine.

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