Nelle tensioni libiche si infilano anche i terroristi. La scorsa notte l'Isis ha compiuto un attacco nel centro della Libia, a Fuhaqa, uccidendo due persone - tra cui il presidente del consiglio comunale - e rapendo il capo delle Guardie municipali.

Il Califfato ha rivendicato l'attacco - nel corso del quale sono state incendiate la sede della Guardia municipale e le abitazioni di alcuni poliziotti - affermando che "l'invasione" è una vendetta per i territori persi in Siria.

Secondo un primo bilancio dell'Oms sarebbero 47 i morti e 181 i feriti in questi primi giorni di offensiva delle forze del generale Khalifa Haftar che vogliono conquistare Tripoli, in mano a Fayez al-Sarraj.

E visto che l'offensiva del generale Haftar non si ferma, l'Onu ha rinviato sine die la conferenza nazionale in programma dal 14 al 16 aprile a Ghadames. Lo ha annunciato l'inviato delle Nazioni Unite Ghassan Salamè in un comunicato citato dai media libici.

Al Sarraj intanto cerca di rassicurare l'Italia: "Non ci sarà alcuna invasione di migranti verso le coste italiane. Le coste, da Sirte e Tunisi, sono sotto controllo della Guardia costiera libica".

Proprio ieri sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sentito al Sarraj per un colloquio telefonico sugli "sviluppi e le ripercussioni dell'aggressione delle forze di Haftar a Tripoli e una serie di cittàò libiche". Il premier libico ha espresso "il proprio ringraziamento al governo italiano affermando la determinazione a resistere a questa aggressione con tutte le forze".

L'unico aeroporto in funzione a Tripoli resta chiuso, mentre le continuano i raid aerei delle forze fedeli al generale Khalifa Haftar.

(Unioneonline/L)
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