"Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà".

Inizia così il testamento morale di Lorenzo Orsetti, il 33enne fiorentino ucciso dall'Isis a Baghouz, in Siria.

Il testo, scritto dallo stesso Orsetti dopo essersi unito ai combattenti curdi in lotta contro lo Stato islamico, è stato diffuso dai suoi amici, compreso Pierluigi "Luisi" Caria, il foreign fighters sardo partito anch'esso per la Siria per combattere l'Isis con i curdi e per questo finito sotto inchiesta.

"Ecco un messaggio postumo del compagno Lorenzo Orso Tekoşer, caduto in siria combattendo lo stato islamico", ha scritto Caria su Facebook.

"Nonostante questa prematura dipartita - prosegue Orsetti nel suo messaggio - la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio".

Ancora, prosegue il foreign fighter fiorentino, "vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi un giorno (se non l'avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo perché solo così si cambia

il mondo. Solo sconfiggendo l'individualismo e l'egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza".

"Sono tempi difficili - continua Orsetti - lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai! neppure un attimo. Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono

l'uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, di infonderla nei vostri compagni. È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve".

"Ricordate sempre - chiude il testamento - sempre che 'ogni tempesta comincia con una singola goccia'. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti spero farete tesoro di queste parole".

Il testo, firmato Lorenzo, con accanto il nome di battaglia Orso, Tekoser, si conclude con "Serkeftin!", parola curda che significa "vittoria".

(Unioneonline/l.f.)
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