Ancora violenza in Messico.

Almeno 18 persone sono state uccise negli ultimi giorni nel corso di una serie di sparatorie avvenute ad Acapulco e Los Cabos, note località balneari sulla costa del Pacifico.

Ad innescare la spirale di sangue, bande armate locali, che hanno messo nel mirino sia gli abitanti di alcuni villaggi sia le forze dell'ordine.

Pronta e dura la reazione delle autorità, che hanno dato il via a una controffensiva, che ha portato all'arresto di 30 persone, al sequestro di 580 dosi di cannabis e di un piccolo arsenale.

In manette anche il leader di una delle gang, Marco Antonio Suastegui Muno.

A gettare benzina sul fuoco, la mai sopita rivalità tra alcuni cartelli della droga, come quello di Sinaloa e quello di Nueva Generacion, per gestire lo spaccio di droga nelle località turistiche del Paese.

Un'ondata di crimini efferati che ha toccato anche Veracruz, uno dei principali porti sul Golfo del Messico. Qui nei giorni scorsi sono state rinvenute cinque teste mozzate all'interno di un taxi.

(Unioneonline/l.f.)
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