Non si fermano gli scontri tra le milizie palestinesi e l'esercito israeliano dopo l'annuncio di Donald Trump di spostare l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, di fatto riconoscendo così la Città Santa come capitale di Israele.

Anche stamattina l'esercito ebraico ha bombardato postazioni di Hamas nella Striscia di Gaza in risposta al lancio di un razzo contro lo Stato ebraico, da parte dei palestinesi.

Sarebbero due le postazioni militari raggiunte dai colpi di Israele: una a Khan Yunis e l'altra nella zona sud di Gaza City, provocando danni materiali ma non vittime.

ARRESTATO IL LEADER DI HAMAS - Intanto le forze israeliane hanno arrestato Hassan Yousef, alto esponente di Hamas.

A darne notizia è un portavoce delle forze militari israeliane. Secondo quanto riporta il Times of Israel, Yousef è stato arrestato a Ramallah, in Cisgiordania, in uno dei raid che in totale hanno portato all'arresto di 32 palestinesi.

L'accusa che gli è stata mossa è quella di "coinvolgimento in attività terroristiche".

I PAESI ARABI - Intanto l'Organizzazione della cooperazione islamica (Oic), riunita a Istanbul per una seduta d'emergenza, ha dichiarato Gerusalemme Est "capitale dello Stato di Palestina", e ha invitato tutti i Paesi a "riconoscere lo Stato di Palestina e Gerusalemme Est come sua capitale occupata". "La decisione Usa - ha dichiarato l'Oic - è un segnale del loro ritiro dal ruolo di mediatori per la pace in Medioriente, e alimenta l'estremismo e il terrorismo".

(Redazione Online/D-L)

NETANYAHU ALL'ONU:

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