Le due donne accusate dell'omicidio del fratellastro del leader coreano Kim Jong-un sono state portate sul luogo del delitto, l'aeroporto di Kuala Lampur, per una ricostruzione della scena dell'omicidio, nell'ambito del processo che le vede imputate e per cui rischiano la pena di morte.

L'indonesiana Siti Aishah, 25 anni, e la vietnamita Doan Thi Huon, 29, entrambe ammanettate e con giubbotti antiproiettile, sono arrivate allo scalo scortate da un centinaio di agenti.

L'aeroporto non è stato chiuso durante la ricostruzione, avvenuta sotto gli occhi di giornalisti e telecamere.

La simulazione è stata sospesa quando a un certo punto Aisha è scoppiata in lacrime.

In seguito, le due sono riapparse sulla scena dell'omicidio in sedia a rotelle.

Si sono proclamate innocenti nel processo che si è aperto il 2 ottobre scorso: erano convinte, così affermano, di partecipare a uno scherzo televisivo quando a febbraio hanno spruzzato del gas nervino in faccia Kim Jong nam mentre stava facendo il check in in aeroporto.

(Redazione Online/L)

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