La notizia più discussa della quarta giornata di guerra in Ucraina riguarda l'annuncio di Vladimir Putin sull’ordine di “allerta del sistema difensivo nucleare” russo. Una dichiarazione sicuramente minacciosa ma dal significato tutto da interpretare: per il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si tratta di una "retorica aggressiva". Per la Germania la minaccia nucleare è legata al fatto che l'offensiva russa in Ucraina "è stata fermata".

Secondo il generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell'aeronautica militare, il rischio nucleare "esiste" perché Vladimir Putin ha dimostrato di essere una persona "squilibrata" e che "non bluffa". Per questo, nel trattare con un personaggio simile, è sempre necessario "non metterlo in un angolo, ma lasciargli sempre una porta aperta per salvare la vita, la faccia e il potere". Altrimenti potrebbero aprirsi scenari "imprevedibili", ben più drammatici di quelli attuali. 

Intanto, stabilire con certezza un inventario degli armamenti nucleari posseduti dai vari Stati del mondo è quasi impossibile ma la Federation of american scientists, organizzazione di ricerca no-profit fondata nel 1945 e composta da scienziati ed analisti, ha stimato per la Russia un arsenale nucleare da 4.477 testate, oltre ad altre 1.500 che sono però già smantellate o in via di smantellamento. 

Delle 4.477, 2.889 sono immagazzinate e quindi non immediatamente adoperabili, mentre 1.558 sono già montate sui diversi vettori. Stando al Bulletin of the Atomic Scientists pubblicato da Hans M. Kristensen e Matt Korda il 25 febbraio scorso, 812 testate nucleari sono installate su missili balistici intercontinentale (Icbm), 576 su sottomarini lanciamissili e circa 200 su bombardieri. Circa altre 977 testate nucleari sono in magazzino, insieme ad altre 1.912 testate considerate "non strategiche".

"In aggiunta alla scorta militare per le forze operative - scrivono i due ricercatori - un ampio numero, circa 1.500, di testate dismesse ma ancora operative sono in attesa di essere smantellate, per un totale di circa 5.977 testate nucleari". "Stando a quanto si può osservare dalle immagini satellitari, insieme con le informazioni pubblicate nel trattato sulla riduzione delle armi nucleari (New START, firmato a Usa e Russia, ndr) - si legge - la Russia possiede all'incirca 306 missili balistici intercontinentali nucleari", oltre a "10 sottomarini lanciamissili nucleari", di cui cinque di tipo Delta IV e cinque di tipo Borei. Mosca ha a disposizione, infine, anche due tipi di bombardieri strategici: il Tu-160 Blackjack e il Tu-95MS Bear-H. "Stimiamo che ci siano tra i 60 e i 70 bombardieri negli hangar".

La Russia, secondo la Federation of american scientists, fa parte delle nazioni dove è in aumento l'immagazzinamento di armi nucleari, insieme con Regno Unito, Pakistan, India, Cina e Corea del Nord. Stabili, invece, Francia e Israele. In calo gli Stati Uniti che, però, detengono un arsenale nucleare come quello russo, pari a 5.428 testate nucleari, di cui 3.608 già installate.

(Unioneonline/D)

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