"Non sono preparata a ritardare ulteriormente la Brexit oltre il 30 giugno".

È quanto ha detto la premier britannica Theresa May, durante un discorso alla nazione dal suo ufficio di Downing Street.

Un intervento, quello di May, che arriva dopo l'invio al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk la richiesta finalizzata a posticipare la data di divorzio dall'Unione Europea, fissata inizialmente al 29 marzo.

Un rinvio resosi necessario dopo le ripetute bocciature, da parte del Parlamento inglese, dell'accordo uscita stipulato tra l'esecutivo di Londra e Bruxelles.

"Alcuni -ha spiegato la premier - dicono che avrei dovuto chiedere un rinvio fino a fine anno per dare maggior tempo ai politici per discutere, ma questo significherebbe chiedervi di votare alle elezioni europee tre anni dopo avere deciso di uscirne. Quanto aspra e divisiva sarebbe la campagna per le europee in un momento in cui il Paese ha disperato bisogno di ritrovare unità?", ha chiosato May.

La stessa premier, inoltre, ha nuovamente escluso l'ipotesi di un secondo referendum.

(Unioneonline/l.f.)
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