Ha segregato la figliastra di 10 anni in casa e l'ha lasciata morire di fame.

Tiffany Moss, 36enne originaria dello Stato della Georgia (Usa), è stata condannata a morte perché giudicata colpevole del decesso di Emani, 10 anni, torturata e lasciata senza cibo per giorni in un'abitazione della città di Lawrenceville.

Con l'aiuto del marito, Eman, la donna ha poi bruciato il corpo della bambina e lo ha gettato in un bidone della spazzatura.

Il fatto risale al 2013.

Al momento del decesso, la bimba pesava solo 32 chili.

Davanti alla sentenza, in tribunale, Moss non ha accennato nessun segno di reazione.

Nel corso del processo non si è difesa, né ha chiamato alcun testimone a sua difesa.

Sarà trasferita nel braccio della morte entro 20 giorni.

Potrebbe diventare la terza donna giustiziata nello Stato della Georgia, dopo i casi di Lena Baker, cameriera condannata a morte nel 1944 per omicidio, e Kelly Gissendaner, sottoposta a iniezione letale nel 2005 per aver tentato di uccidere il coniuge.

Anche il marito della 36enne si trova in carcere, dove sta scontando la pena dell'ergastolo.

(Unioneonline/F)
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