“La sicurezza è la nostra priorità”. Così la Rust Movie, la società di produzione del film “Rust” sul cui set la direttrice della fotografia Halyna Hutchins è stata uccisa da un proiettile esploso dall’attore Alec Baldwin con una pistola di scena, spiega di aver avviato un’indagine interna. “Anche se non siamo a conoscenza di nessuna denuncia sulla sicurezza sul set, condurremmo un'indagine interna sulle nostre procedure", si legge in una nota.

Si tratta di approfondimenti paralleli a quelli delle autorità che non hanno diramato molte informazioni su quanto accaduto, ad esempio sul tipo di pistola usata o su cosa stesse accadendo mentre si giravano le scene a Bonanza, nel New Mexico.

Dai primi documenti si sa che a Baldwin fosse stata consegnata un'arma carica da un assistente alla regia che gli aveva detto che fosse sicura. L’addetto, David Halls, non sapeva però che l'arma avesse proiettili veri.

“Stiamo cercando di determinare con precisione i dettagli, che tipo di proiettile c'era nell'arma", ha spiegato il portavoce dello sceriffo di Santa Fe, Juan Rios.

Dopo il colpo, la donna è stata portata d’urgenza in ospedale ma è morta poco dopo. Mentre il regista Joel Souza, rimasto ferito, è stato trasportato in ospedale a Santa Fe e poi dimesso.

Baldwin è stato ascoltato dalla polizia e al termine dell’interrogatorio è scoppiato in lacrime. “Non ci sono parole per descrivere il mio choc – ha scritto su Twitter - e la mia tristezza per Halyna Hutchins, moglie, madre e collega ammirata. Sono in contatto con suo marito, per offrirgli sostegno. Sono devastato per lui, il loro figlio e per tutti coloro che le volevano bene".

Le riprese ovviamente sono state sospese.

(Unioneonline/s.s.)

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