Dopo il caso dei primi 16 migranti trasportati nei centri “italiani” in Albania, poi subito riportati in Italia dopo lo stop dei giudici del tribunale di Roma, il Governo Meloni ci riprova.

La nave “Libra della Marina Militare, un pattugliatore lungo 80 metri, giungerà venerdì nel porto di Shengjin, dove è allestito uno dei centri creati in virtù dell’intesa tra Roma e Tirana. Questa volta i migranti a bordo saranno 8.

Il tutto, però, mentre i giudici continuano a bocciare i trattenimenti dei richiedenti asilo, nonostante il decreto varato dal governo che ha ridefinito per legge la lista dei Paesi sicuri.

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, valuta nuovi ricorsi e non molla: «Stiamo semplicemente anticipando un regolamento europeo che ci chiede 8mila posti per il trattenimento/accoglienza di migranti».

Ma l'opposizione attacca. «Non contenti del fallimento dimostrato dalla deportazione in Albania di 16 persone prelevate il mese scorso in mezzo al mare, portate nel cpr di Gjader e poi riportate puntualmente in Italia dopo la mancata convalida del trattenimento da parte del tribunale di Roma, il governo effettua un ennesimo tentativo in aperta contraddizione con la legislazione europea», commenta la deputata Pd Rachele Scarpa.

«Ci troviamo di fronte ad un'operazione di propaganda politica che sperpera denaro pubblico. Un viaggio che costa ben 36 mila euro a migrante», dice invece Angelo Bonelli (Avs). 

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata