L'Unione Europea ha chiuso il suo spazio aereo ai Boeing 737 Max 8, dopo il disastro aereo della Ethiopian Airlines che ha causato 157 vittime, tra cui otto italiani.

Decisione che arriva dopo quella analoga presa da diversi Stati Ue. Anche l'Italia aveva chiuso i suoi cieli ai Boeing 737.

"Dalle 21 di oggi, visto il perdurare della mancanza di informazioni certe in merito alla dinamica dell'incidente della Ethiopian Airlines avvenuto domenica 10 marzo e che ha coinvolto un velivolo Boeing 737 Max 8 e del precedente incidente di ottobre in Indonesia, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, per motivi precauzionali, ha disposto la chiusura dello spazio aereo italiano a tutti i voli commerciali operati con aeromobili di questo tipo", si legge in una nota dell'Enac (Ente nazionale aviazione civile).

E ancora: "In accordo con quanto in corso in Europa, gli aeromobili di questo modello non possono più operare da e per gli aeroporti nazionali fino a nuove comunicazioni. L'Ente, inoltre, invita le compagnie aeree operative da e per gli aeroporti nazionali e che utilizzano tali velivoli, a riprogrammare i voli cercando di ridurre al minimo i disservizi per i passeggeri, fornendo tutte le informazioni necessarie nel rispetto dei regolamenti comunitari di riferimento".

AIR ITALY - Air Italy, la compagnia che vola in continuità da e per Olbia, ha tre aerei Boeing 737 Max 8 in uso, e altri 17 ne dovrebbero arrivare entro il 2022.

"Solitamente, però, non volano in Sardegna, essendo più indicati per tratte da tre o quattro ore. Per le tratte relative all'Isola vengono usati i Boeing Ng, che appartengono alla serie precedente rispetto ai Max. Inoltre, questi ultimi non fanno base qui a Olbia", spiega a L'UnioneSarda.it l'ufficio stampa Air Italy.

La stessa compagnia, in seguito allo stop deciso da Anac, ha diffuso un comunicato, dove si legge:

"Per Air Italy la sicurezza dei propri passeggeri e dell'equipaggio è la principale priorità. In relazione al B737 Max 8, tutti i tre aeromobili presenti in flotta non saranno operativi da questa sera, in conformità con la direttiva emessa da Enac".

"Come affermato in precedenza - prosegue la compagnia - tutti gli aeromobili presenti nella nostra flotta sono sempre pienamente conformi con le istruzioni delle autorità di regolamentazione e con le procedure operative della casa costruttrice".

Ancora: "Air Italy continuerà a dialogare costantemente con le autorità e con Boeing in relazione al B737 Max 8 e seguirà tutte le direttive per continuare a garantire il massimo livello di sicurezza e protezione per i nostri passeggeri e l'equipaggio. Per quanto riguarda le operazioni in corso, Air Italy provvederà a riproteggere tutti i passeggeri".

GLI ALTRI STATI - La decisione dell'Enac è arrivata dopo quelle analoghe di Londra e Berlino, e praticamente assieme a quella di Parigi.

"Per misura di precauzione, abbiamo dato istruzioni di fermare tutti i voli commerciali di passeggeri di ogni compagnia che parta o arrivi nel Regno Unito o ne sorvoli lo spazio aereo", ha dichiarato in una nota l'Autorità britannica dell'aviazione civile (CAA).

Ieri è stata la volta di altri Paesi: Oman, Malesia, Australia, Singapore, Cina, Indonesia, Corea del Sud ed Etiopia. E tante sono le compagnie aeree che hanno deciso autonomamente di lasciare a terra i Boeing 737 Max 8, tra queste non c'è Air Italy.

Intanto Boeing, che sta accusando un crollo a Wall Street (apertura a -4,08%), ha affermato che procederà ad un aggiornamento del software dell'intera flotta dei 737 Max 8.

Si rompe così il fronte atlantico, con gli Usa che restano sempre più soli a difendere i velivoli incriminati, prodotti negli States e certificati dall'Ente americano per l'aviazione civile. Intanto Donald Trump dice la sua in un tweet: "Gli aerei stanno diventando troppo complicati: non servono più piloti, ma scienziati informatici".

(Unioneonline/L)
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