Ucciso da veleno, che gli sarebbe stato spruzzato addosso all'aeroporto di Kuala Lumpur, mentre stava per imbarcarsi per Macau.

Questi i dettagli dell'omicidio di Kim Jong-Nam, fratellastro del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, trovato morto ieri.

La ricostruzione del delitto è pubblicata oggi dai media malesi, che cita il portavoce della polizia locale Fadzil Ahmat.

Secondo le autorità, Kim, prima di collassare esanime, si è rivolto a un addetto aeroportuale spiegando di essere stato aggredito alle spalle da qualcuno che gli aveva afferrato il volto e versato del liquido addosso. "Ha chiesto aiuto ed è stato immediatamente trasferito all'infermeria dell'aeroporto. Lamentava mal di testa ed era sul punto di svenire".

Confermata anche l'indiscrezione secondo cui, dopo l'episodio, due donne sospette sono state notate mentre abbandonavano lo scalo in fretta e furia.

Si sarebbe trattato di 007 dei servizi di Pyongyang.

E il sospetto è che sia stato proprio Kim Jong-un a ordinare l'omicidio.

Fonti di stampa giapponesi, inoltre, riferiscono che le due killer sarebbero state ritrovate a loro volta senza vita, poche ore dopo il delitto, ma viene riportato anche l'arresto di una donna vietnamita, identificata come Doan Thi Huong, classe 1998, fermata in relazione all'accaduto.

Le autorità sono a caccia di complici e fiancheggiatori.

L'OMICIDIO DI KIM JONG-NAM - VIDEO:

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