Nove milioni di vittime ogni anno.

È questo il dato riportato nel rapporto realizzato dalla Lancet Commission on Pollution & Health sul numero dei morti premature per inquinamento nel mondo nel 2015.

Una cifra enorme, che corrisponde al 16% del totale dei decessi.

La maggior parte di queste morti è legata a patologie non trasmissibili, come malattie cardiache, ictus, cancro ai polmoni e malattie polmonari croniche ostruttive (BPCO).

Nel dettaglio, secondo il report, la contaminazione dell'aria (smog e inquinamento da uso domestico di combustibili fossili) è responsabile di 6,5 milioni di decessi, quella dell'acqua di 1,8 milioni di morti, mentre 800mila morti sono collegati all'inquinamento negli ambienti di lavoro (tossine e sostanze chimiche che possono provocare tumori).

Il dato dei decessi per inquinamento risulta tre volte superiore a quello delle morti per Aids, tubercolosi, malaria e paludismo messi insieme e quindici volte più alto di quelle causate da guerre e altre forme di violenza.

Le vittime si concentrano in particolare nei Paesi in via di sviluppo (su tutti Bangladesh, Somalia, Ciad e Niger), ma anche in India e Cina (rispettivamente 2,5 e 1,8 milioni di morti).

EMERGENZA SMOG NEL NORD ITALIA - È allarme smog nelle città del Nord Italia. Le concentrazioni di polveri sottili sono elevatissime, con effetti preoccupanti sulla Pianura Padana, come mostrato anche da una foto scattata dallo Spazio e pubblicata su Twitter dall'astronauta Paolo Nespoli.

La situazione peggiore è stata registrata a Torino, dove i livelli di PM10 hanno raggiunto i 114 microgrammi al metro cubo, oltre due volte la soglia massima (50).

(Redazione Online/F)
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