Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha rinnovato la minaccia sull'uso “preventivo” delle sue armi nucleari per contrastare le forze ostili, spronando gli alti ufficiali militari sulla necessità di “mantenere l'assoluta superiorità” delle forze armate dello Stato contro i Paesi nemici. Pyongyang, ha aggiunto Kim, deve essere in grado di “contenere e frustrare in via preventiva e completa tutti i tentativi pericolosi e le mosse minacciose, se necessario”.

Il Paese dunque dovrebbe continuare a costruire il suo arsenale per poter avere “la travolgente forza militare che nessuna forza al mondo può provocare”, ha sottolineato il leader nordcoreano, definendola “l’ancora di salvezza che garantisce la sicurezza del nostro Paese”.

Un cambio di strategia già annunciato durante la parata militare del 25 aprile, quando Kim chiarì che la deterrenza atomica non è più sufficiente e avanzò l’ipotesi di utilizzo dell’arsenale atomico anche in caso di minaccia agli “interessi fondamentali della Corea del Nord.

Così la deterrenza diventa strumento bellico. Nonostante le pesanti sanzioni, la Corea del Nord ha raddoppiato la spinta alla modernizzazione militare di Kim, testando nel 2022 una serie di armi vietate dalle risoluzioni dell'Onu e ignorando le offerte di colloqui degli Stati Uniti.

A marzo Pyongyang ha testato un missile balistico intercontinentale a piena portata per la prima volta dal 2017 e le immagini satellitari hanno mostrato i segnali di attività e di lavori al sito dei test nucleari che potrebbe, secondo gli osservatori, tornare operativo.

I test e i nuovi toni sul nucleare non sono premesse incoraggianti per le relazioni che il Nord si prepara ad avere con il presidente eletto sudcoreano, il conservatore Yoon Suk-yeol, che si insedierà il 10 maggio. 

(Unioneonline/L)

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