«Un aereo dell'Idf ha colpito un compound di Hamas a Rafah in cui operavano importanti terroristi di Hamas. L'attacco è stato effettuato contro obiettivi legittimi secondo il diritto internazionale, utilizzando munizioni precise e sulla base di precise informazioni di intelligence che indicavano l'uso dell'area da parte di Hamas».

È quanto afferma l’esercito israeliano in una nota in riferimento all'attacco condotto domenica  sera su Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, nel quale secondo Hamas sono morte decine di cibili. «L'Idf è a conoscenza delle notizie che indicano che a seguito dell'attacco e dell'incendio scoppiato diversi civili nella zona sono rimasti feriti. L'incidente è in fase di revisione», conclude la nota. 

Le persone rimaste uccise sarebbero una trentina, mentre 180 feriti sono stati portati al Centro per la stabilizzazione per pazienti con traumi supportato da Medici Senza Frontiere. «Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo», ha detto l'infermiera italiana di Msf Gaia Giletta, da Rafah.

Dopo il raid – che secondo Tel Aviv ha portato all’uccisione di due esponenti di spicco del braccio armato palestinese – Hamas ha affermato che i palestinesi devono «insorgere e marciare» contro il «massacro» compiuto dall'esercito israeliano.

«Alla luce dell'orribile massacro sionista commesso questa sera dall'esercito criminale di occupazione contro le tende degli sfollati, invitiamo le masse del nostro popolo in Cisgiordania, a Gerusalemme, nei territori occupati e all'estero a sollevarsi e marciare con rabbia contro il massacro sionista in corso contro il nostro popolo nel settore», hanno scritto i miliziani in un comunicato.

Proprio da Rafah nelle ultime ore sono partiti razzi diretti contro Tel Aviv e il centro dello Stato ebraico, intercettati del sistema di difesa Iron Dome. 

(Unioneonline/l.f.)

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