Il coronavirus dilaga nel mondo con quasi 700mila casi e più di 31mila morti, ma in cima alla classifica delle vittime c'è sempre l'Europa - quasi 22mila - mentre il lockdown inizia a far vedere i primi frutti, ma sembra funzionare molto a rilento.

Nel Vecchio Continente si contano 358mila contagi, oltre la metà del totale globale.

La situazione più grave, dopo l'Italia, si registra in Spagna. Nuovo record di morti, 838 in 24 ore, che porta il totale delle vittime oltre i 6.500. I casi di positività diagnosticati sono invece 78mila. Il premier Sanchez ha annunciato ulteriori restrizioni, imponendo sino al 9 aprile di tutte le attività non essenziali.

Esercizi vicino al Tamigi (Ansa)
Esercizi vicino al Tamigi (Ansa)
Esercizi vicino al Tamigi (Ansa)

E sale l'allarme anche in Gran Bretagna, dove è positivo anche il premier. Boris Johnson sta per spedire alle famiglie del Regno Unito una lettera in cui si prefigurano ulteriori restrizioni ai movimenti e si avverte che le cose "peggioreranno ancora prima di migliorare". Il totale dei contagi sfiora quota 20mila, sono 1.200 i morti. "Ci potrebbero volere sei mesi o più per tornare alla normalità", ha avvertito la deputy chief medical officer Jenny Harries.

In Francia i contagi sono più di 40mila, i morti oltre 2.600. Oggi è morto anche un ex ministro di Sarkozy, Patrick Devedjian. Una ottantina di pazienti sono ricoverati in Lussemburgo, Germania e Svizzera.

Berlino accoglie anche una settantina di pazienti italiani, ma anche in Germania la situazione si aggrava. In un giorno si sono registrate 4mila nuove infezioni, con i contagi che hanno superato quota 58mila. Sono più di 450 le vittime.

Una coppia a Mosca
Una coppia a Mosca
Una coppia a Mosca

Il quadro, insomma, è drammatico. Il Vecchio Continente sta chiuso in casa e sempre più persone muoiono. La situazione inizia a far paura anche alla Russia, dove sinora i contagi e i decessi - perlomeno qualli annunciati - mostrano un trend molto meno allarmante. Ma il sindaco di Mosca ha ordinato l'autoisolamento per tutti i residenti della capitale, a partire da lunedì. Con l'unica deroga per gli spostamenti essenziali, esigenze di lavoro o acquisti di cibo e medicinali.

(Unioneonline/L)
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