L'hanno impiccata ma il suo cuore si era già fermato per il terrore: aveva visto l'uccisione di 16 uomini sul patibolo, prima di lei.

L'orrore va in scena in Iran. Secondo quanto riferito dall'avvocato di Zahra Esmaili, la cui esecuzione è stata decisa per l'uccisione del marito, avvenuta nel 2018, la donna - prima di avvicinarsi al boia - ha avuto un arresto cardiaco che le è stato fatale. Ma questo non ha fermato il protocollo.

Il legale ha fornito anche un bilancio ancora più pesante su quanto accaduto mercoledì nel carcere di Rajei-Shahr, nella città di Karaj, una trentina di chilometri ad ovest di Teheran. Sette le persone per le quali è stata eseguita la pena di morte e tra queste Zahra. L'avvocato assicura di avere visto il certificato di morte secondo il quale la donna è morta per arresto cardiaco prima che le venisse messo il cappio al collo.

La sua storia aveva già destato grande clamore in Iran perché nel corso del processo i media avevano lasciato ampio spazio alle accuse di violenze subite da lei e dai due figli per mano del marito e padre.

(Unioneonline/s.s.)
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