Continua la crisi politica in Venezuela.

Maikel Moreno, il presidente del Tribunale supremo di giustizia del Paese sudamericano, vicino a Nicolas Maduro, ha vietato l'espatrio dell'autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidò e disposto il congelamento dei suoi conti bancari.

La decisione è stata presa in seguito alla richiesta presentata dal procuratore generale Tareck William Saab, che ha spiegato di aver aperto un'indagine preliminare contro il presidente dell'Assemblea nazionale e leader dell'opposizione a causa "dei violenti eventi" avvenuti nel paese e delle dichiarazioni di Stati stranieri contro il governo del Venezuela.

Saab è intervenuto dopo che gli Stati Uniti hanno trasferito a Guaidò, riconosciuto da Washington come legittimo presidente ad interim del Venezuela, il controllo dei conti bancari di Caracas depositati negli Stati Uniti.

La Casa Bianca ha inoltre avvertito il regime di Maduro di non attaccare l'avversario.

"Coloro che tentano di sabotare la democrazia e attaccare Guaidò ne subiranno le conseguenze", ha twittato John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Donald Trump.

MADURO: "PRONTO AL DIALOGO MA NON ACCETTO L'ULTIMATUM UE" - "Dico alla comunità internazionale che sono pronto una volta di più, in Venezuela o ovunque sia, ad iniziare una serie di colloqui e negoziazioni con l'opposizione dove, come e quando voglia", ha fatto sapere Maduro con una nota diffusa da Miraflores, sede del governo.

Il leader chavista ha poi ribadito di non accettare l'ultimatum lanciato sabato dall'Unione europea che, attraverso l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha chiesto nuove elezioni nel Paese.

(Unioneonline/F)
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