Un chilo di esplosivo Tnt legato al manubrio del monopattino elettrico e azionato a distanza, così è stato ucciso a Mosca il generale Igor Kirillov, l’ufficiale di più alto grado morto dall’inizio del conflitto in Ucraina.

L’attacco è stato rivendicato dai servizi segreti ucraini. Mosca, che accusa anche l’Occidente di complicità morale, promette una vendetta «imminente»

Kirillov dal 2017 era a capo delle forze di difesa radiologica, chimica e biologica. Per l’omicidio il Comitato investigativo russo ha annunciato oggi l'arresto di un cittadino uzbeko 29enne: «Un cittadino dell'Uzbekistan, nato nel 1995, è stato arrestato perché sospettato di aver compiuto l'attentato che ha causato la morte del comandante delle forze di difesa radiologica, chimica e biologica russe, Igor Kirillov, e del suo assistente Ilia Polikarpov», si legge nel comunicato. Il sospetto ha affermato di essere stato «reclutato dai servizi speciali ucraini».

Mosca accusa Kiev di «terrorismo» e promette vendetta. La questione dell’assassinio verrà sollevata davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu il 20 dicembre.

Nel mirino della Russia c’è anche l’Occidente, definito complice dell’atto terroristico. «Se il generale Kirillov era un obiettivo militare legittimo, lo sono anche tutti i funzionari della Nato che hanno preso la decisione sull’assistenza militare all’Ucraina e stanno partecipando ad una guerra ibrida o convenzionale contro la Russia», afferma l'ex presidente Dmitry Medvedev, criticando il Times per avere definito l’omicidio un atto di difesa legittimo.

(Unioneonline/L)

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