I russi entrano a Pokrovsk, città chiave del Donbass. Zelensky: «Situazione difficile»
Battaglia cruciale del fronte orientale, anche a sud forze ucraine in ritirata da 5 villaggi a Zaporizhzhia(Ansa)
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Le moto, i pick-up e le auto aperte cariche di soldati e armi passano incolonnati su una strada dilaniata dalle bombe, fendendo la fitta nebbia grigia che avvolge ciò che resta di Pokrovsk. Dopo settimane di battaglia, i russi approfittano delle avverse condizioni meteo e penetrano in profondità nella città, dove per stessa ammissione degli ucraini si trovano attualmente oltre 300 militari di Mosca, impegnati nella battaglia più cruciale del fronte orientale: in ballo, ci sono le sorti del Donetsk e dell'intero Donbass.
E non va meglio a sud, dove le forze ucraine di difesa hanno annunciato di essere state costrette a ritirarsi dalle posizioni vicine a cinque insediamenti nella regione di Zaporizhzhia, a causa dell'intensificarsi delle azioni di assalto russe, della maggiore esposizione al fuoco e per salvaguardare la vita del personale.
«La situazione rimane difficile», ha riconosciuto Volodymyr Zelensky che ha visitato Kherson in occasione del terzo anniversario della sua liberazione. La riconquista della città meridionale diede al popolo ucraino una fiducia che oggi, tre anni dopo, vacilla. Il presidente ucraino prova a spronare i suoi affermando che i soldati continuano «a distruggere gli occupanti», mentre «la situazione a Kupyansk è un po' più facile, le nostre forze hanno ottenuto risultati».
Ma le immagini dei soldati russi che penetrano indisturbati a Pokrovsk valgono più di mille dichiarazioni. Secondo gli stessi militari ucraini, Mosca sta concentrando circa 150.000 soldati nell'operazione per conquistare la città. Gli analisti militari di entrambi gli schieramenti riconoscono che la Russia ha eseguito una manovra a tenaglia attorno alla città ed è prossima a chiuderla, sebbene Kiev abbia finora negato un accerchiamento. La caduta della città darebbe alle forze di Mosca lo spazio per dirigersi a nord verso Kramatorsk e Sloviansk, le due più grandi città ancora controllate dall'Ucraina nella regione di Donetsk. Aprendo così la strada alla conquista dell'intero Donbass, che resta l'obiettivo primario di Vladimir Putin, convinto di poter ottenere sul terreno quello che non riesce a ricevere attraverso i negoziati.
Lo stallo della via diplomatica si è infatti tradotto nelle ultime settimane in un'escalation dell'offensiva russa in Ucraina, al fronte così come in profondità nel Paese.
Di fronte a questo quadro, Zelensky continua a invocare il costante sostegno degli alleati, a partire dagli Stati Uniti sui quali intanto è esplosa l'ennesima polemica in seno all'Onu: stando a quanto riportato dal Kyiv Post, l'amministrazione Trump sta spingendo per eliminare dal testo della risoluzione annuale dell'Assemblea i riferimenti a «integrità territoriale» dell'Ucraina e il termine «aggressione».
(Unioneonline)
