Sono centinaia di migliaia i computer in Cina colpiti dall'attacco hacker WannaCry, che da venerdì scorso ha colpito i pc di oltre cento Paesi del mondo, tra cui anche l'Italia.

Lo ha reso noto Qihoo 360, una delle principali aziende di software antivirus locali.

Secondo l'agenzia per la cyber-security cinese, sarebbero oltre 18mila gli indirizzi Ip messi fuori uso dal ransomware.

Il virus ha reso inaccessibili i terminali, chiedendo un riscatto in Bitcoin.

Intanto, è stata emesso un allerta che suggerisce agli utenti di installare o aggiornare programmi per scongiurare il pericolo di nuovi attacchi.

Anche in Giappone l'uso di molti pc continua a essere bloccato dal virus.

A essere colpite anche alcuni dei colossi hi-tech del Paese, come Hitachi e Nissan, oltre al gruppo ferroviario East Japan Railway.

Nel Vecchio Continente invece - secondo quanto dichiarato dal portavoce dall'Europol Jan Op Gen OOrth - "non sono state registrate nuove infezioni di ransomware".

"Questo", ha aggiunto, "è un messaggio positivo. Significa che nel fine settimana, con l'allerta dell'attacco su scala globale, le persone si sono attivate per fare gli aggiornamenti per la sicurezza degli apparati".

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