«È necessario aumentare la pressione sulla Russia».

Con queste parole il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è rivolto ai partecipanti al Bloomberg New Economy Forum, come riporta su Telegram.

«La pace in Ucraina è un bisogno globale – ha detto -. Sottolineo: non è una pausa temporanea, non un'illusione di pace con cui la Russia tenta di preparare una nuova fase di aggressione, ma la vera pace. So che può essere raggiunta. Ma per questo dobbiamo preservare l'unità globale e continuare a sostenere la nostra lotta per la libertà».

Secondo Mosca però Kiev non ha alcuna intenzione di negoziare.

«Una cosa è chiara: la parte ucraina non vuole alcun negoziato –  ha dichiarato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ripreso dall'agenzia Interfax – L'operazione militare speciale continua e i suoi obiettivi devono essere raggiunti».

Non ha poi esitato a puntare il dito contro Washington, che “se lo desidera” è in grado “di esercitare un'influenza su Kiev, rendendola più flessibile”.

Mentre cala la tensione per la vicenda dei missili caduti in Polonia, Zelensky afferma di «non sapere cosa sia successo»: una parziale inversione di rotta visto che  fino a ieri l'Ucraina ha negato che fosse ucraino il razzo caduto, conclusione alla quale sono invece giunti gli Usa, la Polonia e la Nato.

Intanto l’accordo internazionale che consente l'esportazione di cereali e altri prodotti agricoli dai porti dell'Ucraina attraverso il Mar Nero è stato prolungato di altri 120 giorni. Lo fa sapere un ministro ucraino citando fonti della Turchia.

A quanto si apprende, l'intesa dovrebbe mantenere «le stesse condizioni» di luglio. 

Un «passo importante nella lotta alla crisi alimentare mondiale» ha annunciato su Twitter il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandre Kubrakov. L'accordo, in scadenza domani sera, ha consentito l'uscita di oltre 11 milioni di tonnellate di cereali dai porti ucraini in quattro mesi.

(Unioneonline/D)

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