Giallo a Panama, imprenditore italiano scomparso da due anni
Un imprenditore torinese residente da tempo a Panama e svanito nel nulla da due anni, atti di vendita di sue proprietà stipulati dopo la scomparsa, la moglie in cerca di verità intimidita a suon di fucilate.
Ha tutti gli ingredienti del giallo la storia della scomparsa di Cristiano Zeviani, un produttore discografico.
La moglie, Marcella Guarini, ora è tornata in Italia per chiedere aiuto alla Farnesina: "Voglio chiarire cosa sia successo a mio marito", racconta al Corriere la donna.
È il 10 maggio 2016 quando si perde ogni traccia di Zeviani, e da allora la magistratura che lavora al caso ha raccolto strani documenti.
Come si spiegano, ad esempio, quei documenti di vendita di proprietà appartenenti all'imprenditore e stipulati dopo la sua scomparsa? Qualcuno si spaccia per Cristiano vendendo a suo nome terreni a lui intestati?
I notai a cui si risale dagli atti hanno sempre detto di non saperne nulla, che è tutto un falso. I presunti acquirenti sono sotto inchiesta e nel frattempo il tribunale di Panama ha affidato alla moglie di Cristiano la custodia dei beni del marito, compresi i terreni delle false vendite.
Quando Marcella si è recata sul posto in compagnia del suo avvocato, ad accoglierla ha trovato alcune fucilate di contadini della zona.
Nel frattempo sono arrivate diverse telefonate anonime che indicavano i luoghi in cui Zeviani era stato sepolto. Tutto falso. E anche la chiamata di un detenuto siciliano secondo il quale l'imprenditore è stato rapito da persone in affari con lui per un affare immobiliare finito male.
Tanti, insomma, gli episodi poco chiari su cui Marcella vuole far luce: "Non lasciatemi sola", chiede alla Farnesina e alla procura di Roma.
Marcella spiega anche il marito, nei giorni precedenti alla scomparsa, si comportava in modo strano. Era "spaventato", e aveva riempito casa di cani e telecamere di sicurezza.
A Panama si lavora sull'ipotesi che qualcuno abbia cercato di mettere le mani sul patrimonio di Zeviani. Ma è anche possibile che ci sia lo stesso produttore dietro quelle operazioni: ora però - di questo chi indaga è certo - Zeviani è stato ucciso, e qualcuno sta cercando di guadagnare da quelle finte vendite.
(Unioneonline/L)