I corpi senza vita di 19 persone uccise da alcuni militanti jihadisti sono stati trovati a Marawi, nelle Filippine.

Alcuni cadaveri - tra cui quelli di tre donne e un bimbo - sono stati abbandonati in una strada vicino all'università, mentre altri otto uomini sono stati scoperti in un dirupo, nel vicino villaggio di Emi.

La maggior parte delle vittime è stata uccisa con un colpo alla testa e le mani legate dietro la schiena.

Nella città, lo scorso 24 maggio Maute, un gruppo terroristico filippino jihadista ispirato all'Isis, si era scontrato con le forze governative, dopo aver preso in ostaggio un sacerdote e diversi fedeli e aver bruciato la cattedrale.

Secondo le prime ricostruzioni della polizia, le vittime sono alcuni lavoratori che erano stati fermati dai militanti estremisti mentre tentavano di allontanarsi dalla città.

I militari filippini sono tuttora impegnati nella battaglia per liberare la città nell'isola meridionale di Mindanao.

Il bilancio delle vittime dei combattimenti è salito a 85 persone.

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