Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha annunciato il ritiro dal trattato che sta alla base della Corte penale internazionale (Cpi), che ha avviato un'"indagine preliminare" sulla sua politica repressiva di lotta alla diffusione della droga.

"Dichiaro e contestualmente informo, che le Filippine stanno ritirando la loro ratifica dello statuto di Roma con effetto immediato", ha reso noto il capo di Stato in una nota.

In passato Duterte aveva dichiarato la sua intenzione di "sterminare i tossicodipendenti" - che secondo le stime del governo sarebbero circa tre milioni nell'arcipelago -, così come Hitler aveva fatto con gli ebrei nei campi di concentramento.

Secondo le stime, la campagna anti-droga del governo avrebbe fatto 10mila morti nel Paese asiatico, di cui meno della metà ammessi dalla polizia.

(Unioneonline/F)

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