C'è anche Taner Kiliç, il presidente di Amnesty International in Turchia, tra le centinaia di persone arrestate nel Paese perché sospettate di aver preso parte al colpo di Stato dello scorso 15 luglio.

Kiliç era stato fermato pochi giorni fa nella sua casa sul mar Egeo per presunti vincoli con la rete di Fetullah Gulen, il predicatore che da anni vive in Pennsylvania, negli Stati Uniti.

Il tribunale di Smirne ha confermato oggi l'arresto con l'accusa di appartenenza "all'organizzazione terroristica di Gulen".

A dare la notizia è la stessa Amnesty International, secondo cui la detenzione "è un'altra prova di quanto generalizzata e arbitraria sia diventata la repressione in Turchia".

L'organizzazione ha lanciato una campagna online per chiedere la liberazione di Kiliç, richiesta a cui si è unita anche Human Rights Watch.

Nel Paese sono oltre 40mila le persone in attesa di giudizio dopo il fallito golpe, tra cui 10mila poliziotti, 7mila soldati, e 2mila tra giudici e procuratori.

(Redazione Online/D)

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