La loro partecipazione diretta ai funerali della bisnonna, la Regina Elisabetta II, è stata ufficializzata solo ieri sera

Ma in pochi minuti si è capito subito che il principe George - nove anni, secondo in linea di successione al trono e stretto in un abito blu scuro e una cravatta nera - e la principessa Charlotte – sette, in abito nero e cappello a tesa larga – i più giovani al seguito del feretro lungo la navata piena di leader mondiali nell’Abbazia di Westminster, sarebbero diventati tra i principali protagonisti della cerimonia seguita in tutto il mondo da un pubblico stimato in ben 4 miliardi di persone. 

E non solo per la loro seria compostezza, ammirevole in bambini così piccoli ma allo stesso tempo prevedibile data la loro costante formazione da reali. Ma anche perché sono il segno di quanto questa monarchia stia tentando di stare al passo coi tempi.

La sola figura di Charlotte rappresenta la fine di centinaia di anni di primogenitura maschile: dal 2013, un figlio più giovane non può più “scalzare” una figlia maggiore nella linea di successione. Charlotte è così la terza in linea di successione al trono e suo fratello minore, Louis, il quarto.

Ma non solo: generalmente i nipoti, figuriamoci i pronipoti, non hanno mai svolto un ruolo formale ai funerali dei monarchi. Ma stavolta, anche per dare un segno di stabilità e di umanità – si tratta sempre della loro bisnonna – la presenza di George e Charlotte è stata suggerita da "consiglieri di palazzo senior", auspicabile "se non altro per rassicurare la nazione sull'ordine di successione".

Commuovono quasi le immagini del principe di Galles che, durante la funzione, guarda con un pizzico di preoccupazione i suoi figli. Che invece, sotto i riflettori e in un evento così solenne, si sono comportati ancora una volta in maniera esemplare.

(Unioneonline/D)

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