Jair Bolsonaro ce l'ha fatta.

Con il 47,60% delle preferenze, il candidato di estrema destra ha passato il primo turno delle elezioni presidenziali in Brasile. Il voto si è tenuto ieri sotto rigide misure di sicurezza: circa 280mila gli uomini dispiegati per monitorare le oltre 147 milioni di persone chiamate a votare.

Mezza vittoria dunque per il deputato 63enne, nostalgico della dittatura militare e noto per le sue frasi razziste, misogine e omofobe, che non avendo superato il 50% il prossimo 28 ottobre andrà al ballottaggio con il principale sfidante di queste elezioni.

Esultano i sostenitori (Ansa/Epa)
Esultano i sostenitori (Ansa/Epa)
Esultano i sostenitori (Ansa/Epa)

È Fernando Haddad, 55 anni, candidato del Partito dei lavoratori (PT) dell'ex presidente Ignacio Lula da Silva, e che ha preso il suo posto dopo che l'ex capo dello Stato, in carcere, è stato dichiarato incandidabile.

Considerando i sondaggi - Lula riusciva a raccogliere il 40% delle intenzioni di voto - non era escluso che la valanga di voti andasse al suo delfino Haddad, che invece si è fermato al 27,97%.

Bolsonaro, ex capitano dell'esercito e soprannominato il "Donald Trump del Brasile", si è affermato come un vero fenomeno elettorale, conquistando trasversalmente tutte le fasce sociali, in un Paese in cui ci sono 13 milioni di disoccupati, la classe politica è stata screditata dagli scandali, e dilaga una corruzione endemica e una violenza record.

"Ho la certezza che vinceremo al secondo turno - ha commentato -. Ci sono due strade per il Brasile. Una è quella della prosperità, della libertà, della famiglia, di Dio e della responsabilità. Dall'altra parte c'e' il Venezuela", ha dichiarato in diretta Facebook da casa il 63enne, ancora convalescente dopo l'attentato dello scorso 6 settembre.

(Unioneonline/D)

L'ATTENTATO:

IL VOTO:

© Riproduzione riservata