Moggi gli americani tornano alle urne, a due anni dal voto che ha decretato l'arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump.

Si tengono le elezioni di mid-term, le più importanti dopo le presidenziali.

PER COSA SI VOTA? - Verranno eletti tutti i 435 membri della Camera (House of Representatives), che viene completamente rinnovata ogni due anni, e un terzo dei componenti del Senato. Il mandato dei 100 senatori Usa infatti dura sei anni, e ogni biennio ne viene rinnovato un terzo.

Anche se le due Camere hanno poteri simili, ma non identici, il bicameralismo Usa è diverso da quello italiano. La Camera rappresenta il popolo, i suoi membri sono eletti in collegi uninominali e gli Stati grandi eleggono più deputati di quelli piccoli.

Il Senato rappresenta invece i 50 Stati Usa, ognuno dei quali elegge due senatori. Nelle mid-term si elegge anche gran parte dei governatori dei diversi Stati: 36 su 50.

COSA SI GIOCA TRUMP - Gli occhi del mondo intero sono puntati sugli equilibri delle due Camere, e della House of Representatives in particolare. Sia perché le mid-term diventano inevitabilmente una sorta di referendum sul consenso del Presidente, sia perché da esse dipende il futuro dell'amministrazione di Donald Trump. Che rischia seriamente di diventare quella che viene definita una "lame duck", in italiano "anatra zoppa".

Anche se il Presidente Usa ha ampi poteri, i provvedimenti di legge devono comunque passare per l'approvazione di entrambi i rami del Parlamento. I Repubblicani al momento hanno la maggioranza alla Camera e al Senato, se la dovessero perdere in uno solo dei due rami, Trump si troverebbe ad affrontare l'ostruzionismo dei democratici che bloccherebbero tutti i suoi progetti di legge. Diventando così un'"anatra zoppa", appunto.

The Donald ha avuto già parecchie difficoltà in questi primi due anni, visto che molti senatori repubblicani sono critici nei suoi confronti, e con un ramo del Congresso in mano ai democratici la situazione per lui si farebbe ancor più difficile. Barack Obama è stato a lungo un'anatra zoppa: ha potuto contare sulla maggioranza al Congresso solo nei primi due anni di presidenza, nel corso dei quali è riuscito a far approvare la riforma sanitaria.

GLI SCENARI - Secondo le previsioni degli analisti sono molte le possibilità che Trump diventi una lame duck. Al Senato non dovrebbe avere problemi: dei 35 senatori da rieleggere, 26 sono già in mano ai democratici, difficile che riescano a mantenerli e al contempo recuperare anche gli altri ottenendo la maggioranza. Diversa la situazione alla Camera, che viene completamente rinnovata. E secondo analisti e sondaggisti sono altissime (tra l'85 e il 95%) le probabilità che la House of Representatives finisca in mano ai dem.

L'ultimo sondaggio della Cnn dà il 55% ai democratici e il 42% ai repubblicani.

TRUMP VS OBAMA - Sono tante le sfide interessanti, alla Camera come al Senato, ma le elezioni di mid-term stanno diventando - a livello nazionale - una sfida tra Donald Trump e Barack Obama. Sarà che i dem sono a corto di leadership, sarà che Obama continua ancora a scaldare i cuori degli americani dopo otto anni di presidenza, ma - cosa quasi senza precedenti - queste elezioni si sono trasformate in un duello tra l'attuale Presidente e il suo predecessore. I due si sfidano in quello che è un rush finale senza esclusione di colpi. "Trump un bugiardo che semina odio e paura", dice Obama. "Ha poco seguito e mente, l'onda blu dei democratici è un'onda criminale", replica Trump.

"L'America è a un bivio, sono in gioco i valori del nostro Paese e le conseguenze possono essere pericolose. Abbiamo visto ripetuti tentativi di dividerci con una retorica pensata per renderci arrabbiati e timorosi, per sfruttare la nostra storia di divisioni razziali, etniche e religiose, e metterci uno contro l'altro", attacca Obama dalla Florida.

"Almeno tutti ammettono che le mie file e le mie folle sono ben più grandi di quelle di Obama", risponde Trump dal West Virginia. E il tycoon ha un'arma in più: amministra. Due provvedimenti presi di recente dalla Casa Bianca possono essere visti proprio in ottica elettorale. Il pugno duro contro la carovana di migranti in viaggio verso gli States, con Trump che ha mandato i soldati a proteggere il confine. E, cosa ancor più recente, il ripristino delle sanzioni contro il nemico di sempre, Teheran, che entreranno in vigore domani, alla vigilia del voto. Con tanto di tweet di annuncio in cui si vede The Donald come un protagonista della serie tv "Game of Thrones" e la scritta "Sanctions are coming".

Davide Lombardi

(Unioneonline)
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