Si è chiusa la notte scorsa con una seduta di oltre 12 ore la terza e ultima udienza al Tribunale della famiglia di Tel Aviv sulla vicenda di Eitan Biran, il piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone sequestrato e portato in Israele dal nonno materno Shmuel Peleg, indagato in Italia per sequestro di persona.

"Ora gli avvocati - ha detto Shmuel Moran, legale di Aya Biran Nirko, zia paterna del bambino che ha la sua tutela - inoltreranno le loro conclusioni finali alla giudice che poi dovrà andare a sentenza".

Per il verdetto - che si si muove nell'ambito della Convezione dell'Aja sulla sottrazione dei minori - la giudice Iris Ilotovich Segal ha a disposizione 2 settimane.

Anche l’ultima udienza, come le altre, è stata a porte chiuse. Numerosi i testimoni ascoltati, tra cui anche un esperto di diritto italiano. 

Poco prima che si concluesse la seduta è arrivata in tribunale anche la nonna materna Esther Cohen Peleg, ex moglie di Shmuel Peleg, ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione, limitandosi a portare conforto all'ex consorte.

Nei giorni scorsi la donna aveva accusato l’Italia: “Avete ucciso i miei cari, ora volete portarmi via anche mio nipote”.

Ora la palla passa alla giudice che, in base alla Convezione, dovrà stabilire se rinviare il bambino immediatamente in Italia come chiesto dalla zia Aya Biran Nirko. 

(Unioneonline/L)

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