L’ambasciata americana a Kiev lancia l’allarme. Il Dipartimento di Stato Usa, afferma in una nota, “ha informazioni sul fatto che la Russia rafforzerà gli attacchi contro le infrastrutture civili e governative ucraine nei prossimi giorni”.

L’ambasciata sottolinea anche che gli attacchi russi continuano a rappresentare “una minaccia” per i civili e le infrastrutture civili.

Continuano intanto le evacuazioni dalla regione di Kharkiv, ormai da mesi sotto le bombe russe: su 825 persone evacuate, 238 sono bambini ha dichiarato la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.

Intanto, mentre gli Usa promettono a Kiev ulteriori aiuti per circa 3 miliardi di dollari, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sfida Mosca, sostenendo che la “vittoria” per il suo Paese contro l’invasore passerà anche dalla Crimea. “È necessario che la Crimea sia liberata perché si arrivi davvero alla vittoria, perché il diritto internazionale sia ristabilito: tutto è iniziato in Crimea e deve finire in Crimea”, ha detto Zelensky. 

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Usa: a Kiev altri 3 miliardi di dollari di aiuti

Gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare un ulteriore pacchetto di aiuti militari all'Ucraina

da 3 miliardi di dollari. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando l'Associated Press.

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Blinken: “La posizione Usa è quella del 2014: Crimea è Ucraina”

"La Crimea è Ucraina. Questa è stata la nostra posizione nel 2014 e lo resta anche ora". Lo afferma il segretario di Stato americano, Antony Blinken, augurando buona giornata dell'indipendenza a tutti gli ucraini.

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Erdogan: “Mosca restituisca la Crimea all'Ucraina”

"La restituzione della Crimea all'Ucraina, di cui è una parte inseparabile, è essenzialmente un requisito del diritto internazionale". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, sottolineando l'importanza per la sicurezza regionale e globale della "protezione dell'integrità territoriale, della sovranità e dell'unità politica dell'Ucraina". 

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Civili in fuga da Kiev per paura di attacchi russi

Molti civili stanno lasciando Kiev nel timore di un attacco russo domani, giorno dell'Indipendenza dell'Ucraina: lo ha riferito il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, Alex Rodnyansky, parlando a Bbc Radio4. Rodnyansky ha spiegato che c'è "una certa preoccupazione" che un attacco possa colpire i centri decisionali della capitale. "C'è il rischio che la Russia decida di colpire per compensare la propria incapacità di avere successo sul campo di battaglia e tutti i fallimenti che hanno accumulato negli ultimi sei mesi", ha osservato.

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Stoltenberg: “Sostenere l'Ucraina, l'inverno sarà duro”

"L'inverno si avvicina e sarà duro, ci troviamo davanti a una guerra di attrito dove sarà chiave la forza di volontà e la logistica: dobbiamo sostenere l'Ucraina perché un'Ucraina forte e sovrana è garanzia di sicurezza per l'Alleanza Atlantica". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla conferenza per la Crimea. "Putin ha pensato di poter abbattere l'Ucraina e le sue forze armate e dividere la comunità internazionale ma si è sbagliato. L'Ucraina ha sofferto sei mesi di dura guerra ma ha resistito all'aggressione, riconquistato territori e imposto seri costi alla Russia", ha aggiunto. 

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Draghi: “Sosteniamo la lotta per la Crimea”

"L'Italia sostiene senza tentennamenti questa iniziativa e l'Ucraina. L'Italia ha sempre condannato l'occupazione della Crimea e siamo preoccupati per il peggioramento dei diritti umani nella penisola e per le ingiustizie verso la comunità tatara: la lotta per la Crimea è parte della lotta per liberare l'Ucraina". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo alla conferenza per la Crimea in corso in Ucraina.

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Lavrov: “Nessuna pietà per i killer di Dugina”

La Russia non avrà "nessuna pietà" per i killer di Darya Dugina. Lo afferma il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.

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Zelensky: “Necessario liberare la Crimea”

"E' necessario che la Crimea sia liberata perché si arrivi davvero alla vittoria, perché il diritto internazionale sia ristabilito: tutto è iniziato in Crimea e deve finire in Crimea". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aprendo il secondo summit della Piattaforma di Crimea, alla quale prendono parte molti leader occidentali, tra cui il presidente polacco Andrei Duda e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "Cari cittadini della Crimea e in Crimea: so che la Crimea sta aspettando di rientrare in Ucraina e lo faremo".

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Kiev: “Mosca pianifica stragi nelle città russe”

"Il sostegno alla guerra sta calando in Russia e il Cremlino ha bisogno di una mobilitazione sociale. Per questo l'Fsb (i servizi russi, ndr) sta pianificando una serie di atti terroristici nelle città russe, con tante vittime civili. Dugina è stata solo la prima. L'Ucraina, a differenza della Russia, non è in guerra con i civili". Lo ha detto Oleksii Danilov, Segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, citato dal giornale Ukrainska Pravda.

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Bombe sulle case a Dnipro

Il sindaco di Dnipro, Borys Filatov, conferma esplosioni in corso nella città, nel sud ucraino, e denuncia che alcuni missili hanno centrato delle case. Lo riferisce il Guardian. "State al coperto, ci sono missili caduti su alcune case", ha scritto il sindaco.

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Zelensky: “La nostra bandiera tornerà a sventolare in tutti i villaggi occupati”

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è congratulato con il popolo ucraino per la Giornata della Bandiera nazionale e ha assicurato che la Bandiera dell'Ucraina tornerà a sventolare in ogni città e villaggio, ora temporaneamente occupati dalla Russia.

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Kuleba: “Austria e Ungheria unici Paesi Ue che non ci forniscono armi”

Solo due Paesi dell'Unione Europea – Ungheria e Austria - non hanno dato armi all'Ucraina dopo l'invasione russa. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un'intervista riportata dal giornale Ukrainska Pravda.

(Unioneonline/L)

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