Nuova sentenza legata al disastro nucleare di Fukushima.

Un tribunale di Tokyo ha giudicato colpevole l'operatore Tokyo Electric Power (Tepco) per non essere stato in grado di prevenire la catastrofe del marzo 2011.

L'azienda che operava sull'impianto non avrebbe disposto misure di sicurezza adeguate al rischio sismico e non si sarebbe dotata di piani di contenimento danni né di adeguati piani di evacuazione. Dunque è stata condannata a pagare un rimborso record di 13.000 miliardi di yen, l'equivalente di 94,6 miliardi di euro.

La sentenza regola un contenzioso del 2012 contro i dirigenti del gruppo, a seguito del triplice incidente: il terremoto di magnitudo 9, lo tsunami che ne è seguito e che distrusse i generatori di emergenza che alimentavano i sistemi di raffreddamento dei reattori, e la propagazione delle radiazioni nelle aree circostanti.

Nei giorni successivi al disastro, le autorità ordinarono l'evacuazione dei residenti entro un raggio di 20 chilometri.

L’incidente di Fukushima fu il più grave dopo il disastro di Černobyl' del 26 aprile 1986 e come questo è stato classificato come livello 7 della scala Ines, cioè il livello di gravità massima degli incidenti nucleari.

(Unioneonline/D)

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