Chi in questi giorni ha protestato contro il regime iraniano ha ricevuto pene severissime o è stato mandato direttamente all'impiccagione, lui che ha decapitato la moglie 17enne è stato condannato solo a sette anni e mezzo.

Sajjad Heidarnava, nel febbraio 2022, ha tagliato la testa alla moglie Mona Heidari, dopo anni di violenza domestica (per cui ha ricevuto 8 mesi aggiuntivi). 

Quando si sono sposati Mona aveva solo 12 anni, a 14 ha partorito il loro primo figlio. Ma la vita con il marito era un inferno, tra abusi e pestaggi. Così è scappata in Turchia, forse per vivere con un siriano conosciuto online.

La famiglia più volte le ha chiesto di rientrare nella città iraniana di Ahvaz, e lei ha ceduto. Ma quando il marito ha scoperto che era tornata l’ha uccisa brutalmente. Ad aggiungere orrore all'orrore, un video pubblicato sul web nel quale l’assassino cammina ridendo per le strade di Ahvaz brandendo la testa tagliata della moglie 17enne come fosse un trofeo.

È stato un «delitto d'onore», ha tagliato corto il portavoce della magistratura Massoud Setayeshi, secondo cui i genitori della giovane vittima «hanno perdonato l'omicida». Insorgono gli attivisti di diritti umani: efferati omicidi, con il pretesto del presunto «delitto d'onore», vengono trattati alla stregua di furti e rapine.

(Unioneonline/D)

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