Botta e risposta "dimostrativo" tra Stati Uniti e Corea del Nord, dopo il rinfocolarsi della tensione in Estremo oriente in seguito all'ennesimo test balistico di Pyongyang, che nei giorni scorsi ha nuovamente lanciato verso il mar del Giappone un missile Hwasong 15, potenzialmente in grado di raggiungere il territorio americano.

Gli Usa stanno effettuando nella zona massicce esercitazioni assieme alla Corea del Sud, sia via mare che via terra: uno sfoggio di muscoli finalizzato, per quanto possa valere (e finora non sembra sia valso granché), a far capire a Kim Jong-un che Washington e Seul sono pronti a rispondere con ogni mezzo ad ulteriori attacchi e provocazioni.

Dal canto proprio, Kim si è fatto immortalare sorridente durante la visita a una fabbrica di pneumatici destinati alle postazioni mobili per il lancio di missili.

Nell'occasione, il dittatore nordcoreano ha ringraziato i lavoratori per avere portato a termine il lavoro "secondo gli auspici del partito".

Intanto, nella comunità internazionale si moltiplicano le condanne all'atteggiamento di Pyongyang e gli appelli per una de-escalation.

L'ultimo è arrivato da Papa Francesco, che, di ritorno dall'Asia, ha sottolineato i rischi della nuova corsa alle armi nucleari, che - ha detto il pontefice - "rischia di distruggere l'umanità".

(Redazione Online/l.f.)
© Riproduzione riservata