"Non sto benissimo, il tampone è positivo ancora, grazie a Dio mi stanno facendo una cura antibiotica forte. Le condizioni qui sono molto brutte, vorrei tornare a casa".

Lo afferma Simonetta Filippini, la donna attualmente ricoverata in un ospedale di New Delhi dopo essere risultata positiva al Covid.

In India la donna era arrivata il 19 aprile scorso insieme al marito Enzo Galli per adottare una bambina, rimanendo poi tutti e tre bloccati nel Paese, alle prese con una violentissima recrudescenza dei contagi.

La donna spiega di non essere stata visitata da alcun medico ieri, e aggiunge: "Qui è una ecatombe che lo Stato italiano conosce. Torno a chiede un volo sanitario, sono pronta anche a pagarmelo".

Simonetta Filippini afferma anche che sono tre giorni che non sente il personale dell'associazione con la quale si è recata in India per l'adizione, mentre "ci contatta il console per chiedere se abbiamo bisogno di qualcosa e che ci vuole pazienza, ma qui rischiamo grosso: dall'Italia si devono muovere". 

La coppia con la piccola, due anni, sarebbe dovuta rientrare mercoledì scorso in Italia ma non è potuta ripartire perché Simonetta Filippini al tampone di controllo è risultata positiva.

I due hanno chiesto aiuto per poter rimpatriare al più presto. Secondo quanto spiegato ieri da Andrea Zoletto, direttore generale di International Adoption, l'associazione che ha seguito la coppia nell'adozione, la donna dopo la positività al nuovo tampone dovrebbe rimanere nella struttura sanitaria dove si trova almeno una decina di giorni: un nuovo test dovrebbe essere fatto tra una settimana, poi l'attesa per il risultato.

(Unioneonline/L)

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