La Cina ha dichiarato che non rinuncerà all'uso della forza per riunificare Taiwan con la terraferma e ha promesso che adotterà tutte le misure militari necessarie "per sconfiggere i separatisti".

Nel libro bianco sulla difesa nazionale pubblicato questa mattina - rapporto che traccia le linee guida della politica di difesa - Pechino ha elencato tra le sue massime priorità il "contenimento dell'indipendenza di Taiwan" e la "neutralizzazione delle forze separatiste in Taiwan e Tibet".

L'approccio si precisa, resta "difensivo", ma "se necessario bisogna attaccare".

La minaccia del separatismo di Taiwan sta crescendo, ha detto il portavoce del ministero della Difesa Wu Qian, che poi ha lanciato la minaccia: "L'esercito cinese combatterà chiunque osi separare Taiwan dalla Cina, difenderemo l'unità sovrana del Paese e l'integrità territoriale".

Taiwan si è divisa dalla Cina continentale durante la guerra civile del 1949. Pechino sostiene che faccia parte del suo territorio e vuole una "riunificazione completa".

Dall'altro lato che Washington, che ha più volte sollevato l'ira cinese vendendo armi a Taiwan. Proprio nelle scorse settimane è stata approvata una vendita di armi per 2,2 miliardi di dollari. Nel libro bianco si legge anche che le mosse di Usa, Giappone e Australia hanno portato incertezze nella regione.

(Unioneonline/L)
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