Chiusa in stanza dai genitori adottivi: 16enne muore senza cibo e tra i suoi escrementi
La mamma e il papà la lasciavano chiusa in camera al buio per giorni, forse per mesi.
E lei è morta di fame, a 16 anni, circondata dai suoi escrementi.
Sono i dettagli, sconcertanti, che stanno emergendo ultimamente dal processo a Nicole e Joseph Finn, genitori adottivi della ragazza morta lo scorso ottobre.
La famiglia Finn viveva a Des Moines, la capitale dell'Iowa, in una casa piena di gatti e cani, e di rifiuti animali e umani. I tre figli erano perennemente nelle loro stanze, a letto e con le finestre sbarrate da pannelli di legno.
Non è sopravvissuta a questa situazione Natalie, la più grande. La madre le aveva messo addosso un pannolone da adulti, perché non avesse bisogno di uscire dalla stanza per andare in bagno. Senza cibo, l'adolescente ha avuto un attacco cardiaco dovuto all'inedia.
Prima della tragedia il caso era stato preso in consegna dai servizi sociali, dopo la denuncia della scuola (dove i ragazzi andavano poco e sempre in condizioni fisiche preoccupanti) e dei vicini che si erano resi conto che qualcosa non andava.
Sotto processo ci sono anche gli assistenti che avevano autorizzato l'affidamento degli adolescenti ai coniugi Finn.