Cento atleti restituiscono le medaglie olimpiche vinte a Parigi: ecco perché
Una vicenda che imbarazza e non poco la Francia: «Già licenziati i dirigenti della “Zecca di Stato”»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Medaglie olimpiche in pessime condizioni a pochi mesi dalla vittoria, ed è pioggia di restituzioni da parte degli atleti. Infuriati, e non poco, per la qualità scadente di quanto ricevuto dopo tanto sforzo e fatica a Parigi.
Soltanto due settimane fa erano stati i nuotatori francesi, Clement Secchi e Yohann Ndoye-Brouard, a condividere sui social le immagini delle loro medaglie di bronzo di Parigi 2024 – conquistate nella staffetta mista 4x100 – completamente arrugginite, e ora il numero di atleti che ha segnalato lo stesso problema tanto da riconsegnarle è salito ad almeno un centinaio.
Una vicenda che imbarazza e non poco la Francia, al punto che, secondo indiscrezioni della stampa, i dirigenti della «Monnaie de Paris», l'equivalente della nostra Zecca di Stato, che le ha prodotte per i Giochi della scorsa estate, sarebbero già stati licenziati.
I problemi, secondo quanto ricostruito, sarebbero nati a causa del divieto di utilizzo di un componente chimico e della mancanza di tempo utile per effettuare tutti i test con le alternative del caso.
Le medaglie di bronzo, ad esempio, sono composte da un mix di rame, zinco e stagno. E se esposte all’aria e all’umidità tendono a ossidarsi rapidamente.
«Sembra tornata dalla guerra», scriveva già ad agosto lo skater statunitense Nyjah Huston, bronzo nello street, condividendo sui social una foto della medaglia vinta il 29 luglio 2024 e già visibilmente rovinata.
(Unioneonline/v.l.)