I catalani restano mobilitati in vista del referendum sull'indipendenza indetto per domenica.

Una vigilia di voto all'insegna della tensione, con migliaia di agenti di polizia che stanno vigilando su numerose scuole, per impedire, su ordine della magistratura spagnola, l'allestimento dei seggi per le votazioni.

Per tutta risposta, decine di studenti e famiglie con bambini - riuniti nell'associazione Escoles Obertes - hanno deciso di occupare alcune aule, organizzando feste e pigiama party per presidiare pacificamente i locali e impedire così blitz delle forze dell'ordine.

Per le strade, invece, concerti e altre iniziative, che stanno coinvolgendo migliaia di persone, decise ad andare a votare, costi quel che costi.

Nel frattempo, re Filippo ha annullato i suoi impegni per lunedì, mentre il governo di Madrid ha avvisato che gli scrutatori che presteranno servizio nelle operazioni di voto rischiano multe fino a 600mila euro.

Ma il presidente del Parlamento della Catalogna, Carles Puigdemont, ha nuovamente invitato Madrid a non opporsi alla volontà popolare.

"Il popolo della Catalogna vuole decidere il suo futuro democratico e l'unico metodo possibile è il referendum", ha detto in un'intervista al Tg5. Aggiungendo, rivolto al premier iberico Mariano Rajoy: "La questione non si risolve con i giudici o con la guerra sociale. La soluzione deve essere politica. Per questo, serve un dialogo che sono disposto a portare avanti dalla notte del 1 ottobre, dopo la votazione".

(Redazione Online/l.f.)

STUDENTI IN PIAZZA - VIDEO:

© Riproduzione riservata